Una bella giornata quella del 2 giugno. Per celebrare il 75° anniversario di Fondazione della Repubblica Italiana, ho partecipato alla cerimonia di Parma e alla consegna della Costituzione ai diciottenni di Corniglio.
In città, nella piazza dedicata alle Barricate, luogo carico di storia, si sono raccolti i simboli più alti della nostra memoria civile. Il tricolore, le bandiere della Città di Parma e della Provincia, gli inni suonati dalla Banda Giuseppe Verdi, Il Prefetto Antonio Garufi che ha letto il messaggio del Presidente Mattarella, il vescovo Enrico Solmi e le autorità, tanti cittadini insieme hanno rinnovato, con partecipazione, quel patto sociale che sta alla base della nostra comunità.
Un applauso speciale è stato tributato ai 15 deportati e internati nei lager nazisti a cui è stata consegnata con commozione la medaglia d’onore: a Ennio Colla ancora in piedi, con noi, e ai familiari di quei 14 che non ci sono più.
A seguire sono andato a Corniglio ospite del vicesindaco Matteo Cattani per la consegna della Costituzione ai neo diciottenni.
Anziani e giovani, un ponte tra le generazioni: radici e futuro, come ci ha ricordato il presidente Mattarella nel suo messaggio.
75 anni fa con la prima votazione a suffragio universale gli italiani, i nostri padri e madri, nonni e nonne con pari dignità scelsero un cammino di pace e libertà. Animati dalla speranza nel domani. Con impegno e duro lavoro hanno trasformato l’Italia nel paese che tutti conosciamo; donne e uomini che uscivano da una guerra ci hanno dimostrato che si può ripartire, in sicurezza e tutti insieme.
La Costituzione che ci hanno consegnato e che abbiamo affidato ai ragazzi ci descrive le strade, le forme, i princìpi e i comportamenti improntati a dignità e rispetto reciproco, per un percorso, che accompagna gli uomini nella vita. Ai giovani il compito di custodirla e farne strumento della quotidianità.
Questi ragazzi, a cui ho fatto i complimenti, in questo anno difficile ci hanno dimostrato di essere già “grandi”, di aver affrontato le restrizioni imposte dalla pandemia a testa bassa, rinunciando agli svaghi e alla socialità senza lamentarsi e dedicandosi alle nuove modalità di studio a distanza.
Ragazzi che ho invitato a essere cittadini attivi, a partecipare alla vita del paese e delle associazioni, ad avvicinarsi alla vita amministrativa, a metterci la faccia. Abbiamo bisogno dei giovani, delle loro idee per dare forza alla comunità, far crescere e rendere migliore il nostro paese.
E noi come rappresentanti delle istituzioni saremo al loro fianco, a disposizione per aiutare a costruire nuovi progetti.