L’Assemblea regionale ha votato all’unanimità la risoluzione che ho presentato per dare maggiore impulso all’Agenda digitale in montagna e al piano della Banda ultra larga. Ero stato il primo firmatario del documento. Parliamo di un fondamentale “diritto di cittadinanza” e volano di sviluppo economico. Connettività internet veloce e collegamenti telefonici vanno assicurati in particolare ai luoghi strategici, sovente di proprietà pubblica, come i presidi di emergenza/urgenza, le Pubbliche Assistenze e CRI e le sedi di protezione civile. Penso che si debba puntare al potenziamento della BUL su tralicci già esistenti, preferendoli allo scavo di trincee chilometriche, scegliere la connettività con sistemi wireless per avere forniture più capillari capaci di raggiungere tutte le abitazioni, comprese le “case sparse” e attivare sistemi di back-up per non lasciare scoperti i servizi in caso di maltempo. Luce, telefonia e televisione devono essere sempre garantite. Sarebbe importante realizzare almeno in alcune parti del territorio un progetto pilota di connettività dei sentieri del nostro Appennino, dalla via Francigena, alla via degli Abati, la Via dei Linari. Un intervento fondamentale per la sicurezza delle persone e per sostenere le operazioni di soccorso nei casi di ricerca di chi si smarrisce. Questo modello potrà poi essere replicato in altri contesti montani. Questi investimenti, accelerati e potenziati, sono attesi da imprese, cittadini, scuole e amministrazioni. Evitare lo spopolamento dell’Appennino è una delle sfide più importanti che la nostra Regione si deve porre e colmare il divario digitale con la pianura è una delle chiavi per riuscire in questa impresa.
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