In commissione Politiche economiche abbiamo valutato le azioni per promuovere l’economia solidale, così come previsto dalla legge regionale 9 del 2014. I tecnici del servizio Turismo, commercio, economia e sport hanno illustrato lo stato dell’arte. La cultura dell’economia solidale si basa su un diverso modello di sviluppo che tiene conto di valori etici e ambientali. In questi anni hanno preso forma strumenti importanti come l’Osservatorio regionale dell’economia solidale, per indicare indici di benessere, equità e solidarietà in coerenza con gli indici dell’Istat. Abbiamo reso possibile la costituzione di fondo per l’abbattimento degli interessi passivi sui prestiti che alcuni soggetti ricevono dalle strutture mutualistiche e solidali, abbiamo promosso un forum articolato in gruppi tematici che sino ad ora si è riunito in plenaria quattro volte e ha visto la partecipazione di 76 soggetti. Nell’ultimo, sono state avanzate 15 proposte, il cui iter è in corso di approfondimento. Dopodiché verranno tradotte in azioni concrete. Infine, in armonia con i principi e le finalità dello statuto regionale, l’economia solidale ha ricevuto come riconoscimento quello di essere al centro del principale documento di programmazione della Regione, il Documento di economia e finanza regionale (Defr)”. Un dato positivo è che sono nati 24 empori solidali in Emilia-Romagna, a cui se ne stanno aggiungendo altri, alcuni dei quali con sede in Appennino, un territorio dove c’è sicuramente bisogno di mutualismo e solidarietà. Grazie all’economia solidale possiamo ritrovare un equilibrio di benessere sociale, rispettando il pianeta.