C’è anche un dagherrotipo che ritrae il Maestro Giuseppe Verdi nella collezione di Romano Rosati, di cui il Comune di Parma ha acquisito l’archivio fotografico e la raccolta storica con il sostegno della Regione. Un patrimonio di scatti, circa 400mila negativi analogici, soprattutto in bianco e nero, immagini quotidiane realizzate per oltre vent’anni e altre 300 fotografie, frutto di una vita di ricerche e acquisti, con opere databili a partire dalla metà dell’Ottocento. Uno spaccato che documenta la storia locale, e italiana, tra cronaca, politica, costume, società, cultura e sport. Al via, ora, in base a una convenzione sottoscritta dalle due istituzioni, un progetto di catalogazione, digitalizzazione, valorizzazione e divulgazione della raccolta
Il “tesoro”, noto e caro alla città di Parma è stato acquisito grazie al contributo di circa a 150mila euro della Regione Emilia-Romagna.
Romano Rosati e il suo archivio
Romano Rosati, appassionato collezionista parmense di fotografia storica, è stato fotografo free-lance per “Il Resto del Carlino Edizione di Parma” negli anni 1970-1992, e per diversi periodici.
Nello specifico, l’Archivio fotografico raccoglie fotografie scattate da Rosati stesso come fotoreporter, quotidianamente, per oltre vent’anni. L’Archivio è costituito, tra l’altro, da 400mila negativi analogici, soprattutto in bianco e nero; soggetti presenti nei servizi effettuati a Parma, reportage di carattere nazionale, e anche scatti di fotografi attivi a Parma negli anni ‘50 e ‘60.
Appartengono invece alla Collezione storica di Rosati più di 300 fotografie, frutto di una vita di ricerche e acquisti, con opere databili a partire dalla metà dell’Ottocento.