Celebrata a Bardi la prima Giornata degli Emiliano romagnoli nel mondo che cade simbolicamente nella data dell’affondamento nel 1940 dell’Arandora Star. Lo scorso novembre è stata istituita la “Giornata degli Emiliano-Romagnoli nel mondo”, un omaggio alla memoria dei morti nella tragedia dell’Arandora Star, una ferita che ha avuto come protagonisti molti emigrati della nostra montagna a cui è stato dedicato il sacrario di Bardi.
Sono intervenuto dedicando la mia riflessione al tema degli “splendidi intrecci umani che coinvolgono chiunque entri in contatto con la storia dell’Arandora”. A partire da Serena Balstracci la cui ricerca ha ricostruito nel dettaglio una pagina di storia scomoda, ha squarciato un velo e ha ricongiunto persone e memoria.
Il libro presentato a Bardi in una cerimonia commovente nell’autunno del 2002, mosse l’attenzione nazionale e ad esempio Gian Antonio Stella, dedicò alla vicenda un’intera pagina sul Corriere della Sera.
Dal 2003 a oggi a Bardi non vengono più solo i bardigiani a piangere le loro 50 vittime. Facce diverse, “forestiere”, che hanno però conosciuto lo stesso identico dolore. Arrivano dalla Toscana, dalla Lombardia, dalla Liguria. Il mare di contatti continua il suo moto incessante. Di Arandora Star si parla in Scozia, in Australia e anche in Canada. Ogni anno nuove persone si fanno vive, per avere notizie dei loro cari o per raccontare le loro storie. Dopo l’uscita del libro di Serena Balestracci è stato realizzato un primo documentario con la storia dei 446 italiani scomparsi nell’Atlantico nel 1940 su una nave inglese in circostanze oscure.
E la tragedia da “dimenticata” ha cominciato a essere “raccontata”. Da allora molti passi sono stati compiuti: il console britannico Moira Macfarlane, in occasione della presentazione a Lucca ha ammesso per la prima volta dopo tanti anni che per la Gran Bretagna questa è l’ombra più scura negli archivi storici di guerra. Ma soprattutto quella che è stata una drammatica vicenda di morte e di guerra si è trasformata nel tempo in un’occasione di pace. Le comunità di Borgotaro e di Colonsay, l’isola scozzese in cui è stato ritrovato il corpo di Giuseppe Delgrosso deceduto nell’affondamento, si sono unite in un gemellaggio E a tutti i 120 abitanti di Colonsay è stata conferita la cittadinanza onoraria, in un consiglio comunale straordinario.
Nel dicembre 2004 una troupe della BBC scozzese è arrivata a Borgotaro. Nel 2005 Gian Antonio Stella, penna sottile del Corriere della Sera, intervistato da Barbara Palombelli nel corso di una trasmissione di Radio Rai, ha consigliato come lettura interessante e stimolante il libro Arandora Star, una tragedia dimenticata di Maria Serena Balestracci. Stella ha colto nel lavoro di Serena Balestracci l’importanza che deriva dal conoscere la nostra storia, quella che in parte abbiamo rimosso, che ci fa capire, amare, rispettare ancora di più i nostri nonni e padri che partirono e ci fa aprire un confronto con la realtà di centinaia di clandestini che ogni giorno arrivano nel nostro paese. “Adesso che l’orda non siamo più noi”.
Quella dell’Arandora è stata in questi oltre 20 anni una storia in evoluzione. A distanza di 4 anni dal primo libro di Serena Balestracci le ricerche si sono ampliate, arrivando ad includere altre zone del mondo (Canada, Australia) e nuovi interessanti risvolti storici, grazie anche alla collaborazione con la Provincia di Parma e la Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo. Il nuovo libro “Arandora Star: dall’oblio alla memoria”, uscito nell’ottobre del 2008, è il frutto di queste ricerche e contiene testimonianze e fotografie inedite, tra cui quelle relative alle operazioni di salvataggio. Nel giorno del sessantottesimo anniversario della tragedia, il libro è stato presentato in anteprima a Liverpool, città da cui l’Arandora salpò per il suo ultimo tragico viaggio, in occasione di una cerimonia storica, che ha visto lo scoprimento di una lapide alla memoria e la commemorazione ufficiale delle vittime, alla presenza dei familiari, degli ultimi sopravvissuti e delle autorità di tutti e tre i Paesi coinvolti, per la prima volta insieme.
Lo scorso novembre è stata istituita la “Giornata degli Emiliano-Romagnoli nel mondo” e la data è proprio il 2 luglio che oggi festeggiamo per la prima volta.Si compie quindi un percorso per il quale si sono spese con passione tante persone:
Ma non si fermano le iniziative.
Quelle portate avanti dalle scuole e il progetto di un docufilm, che ha partecipato a un bando regionale, aggiudicandosi il contributo per sviluppare il soggetto dell’opera. Così la storia dell’Arandora Star verrà raccontata ancora, dopo oltre 80 anni, con strumenti nuovi, ma con tutto il suo carico di emozione.
La cronaca dell’evento sulal Gazzetta di Parma. Per leggere clicca 3.7.2023 Giornata ER nel mondo a Bardi GDP
Nello stesso giorno ci siamo recati al sacrario di Bardi. Nella foto insieme a me il presidente della Consulta degli emiliano romagnoli nel mondo Marco Fabbri, il sindaco di Bardi Valentina Pontremoli e Beppe Conti che in tutti questi anni ha tenuto viva la memoria dell’Arandora Star