Approvato dall’Assemblea un progetto di legge alle Camere per rilanciare la vita e il lavoro in Appennino utilizzando misuredi fiscalità incentivante, sgravi per imprese e lavoratori e sostegno ai Comuni. Un progetto frutto di un grande lavoro a cui ho partecipato insieme ai colleghi e che ha trovato l’appoggio degli enti locali, dei sindacati, delle associazioni di rappresentanza delle imprese. Attraverso incentivi fiscali mirati e strategie di alleggerimento tributario, puntiamo a creare un ambiente economico più favorevole per le aziende e le attività esistenti e attrattivo per nuovi investitori. L’obiettivo è duplice: da un lato, sostenere e potenziare le attività economiche locali, dall’altro, incentivare l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali che possano trarre vantaggio dalle unicità del territorio. Sono stabilite agevolazioni fiscali e contributive per microimprese, piccole e medie imprese, un credito d’imposta per chi trasferisce la propria residenza nelle aree appenniniche o vi acquista la casa principale con un riferimento particolare al personale sanitario e docente, la deduzione totale delle tasse scolastiche e dei costi per il trasporto pubblico locale per i residenti nelle aree di applicazione della legge e il rimborso integrale dell’importo derivante dall’IMU dal 2025 al 2034 a favore dei Comuni in modo da rafforzarne le finanze.
Sono molto orgoglioso di aver partecipato alla redazione di questo progetto di legge che credo sia fondamentale per il futuro delle nostre aree montane appenniniche svantaggiate, un’iniziativa che mira a ridurre le disparità economiche e sociali, promuovendo lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione.Credo che questa nostra iniziativa rappresenti un passo importante per i nostri territori e possa diventare uno strumento da utilizzare anche nelle aree appenniniche delle altre Regioni.
In questi anni l’attenzione verso le aree fragili e in particolare quelle dell’Appennino, non è mai venuta meno da parte della nostra Regione: i temi del contrasto al dissesto idrogeologico, della viabilità, delle infrastrutture per la mobilità adeguate e sostenibili; il sostegno alla residenzialità con i bandi per le giovani coppie, agli esercizi commerciali polifunzionali, al turismo green e lento, alla rete dei cammini e dei sentieri, lo sviluppo della connettività internet e telefonica. Una nota particolare va agli investimenti nella sanità territoriale, nel sociale, nel sistema educativo e nelle scuole: servizi, questi, davvero fondamentali per la tenuta del “sistema Appennino” e di conseguenza per l’equilibrio dell’intero territorio. Penso al lungimirante finanziamento ai progetti delle pluriclassi che costituiscono una vera eccellenza, un investimento importante sui ragazzi e sulle giovani famiglie per sostenere un’offerta formativa ricca, innovativa, di qualità. La scuola, lo sappiamo, è un tassello fondamentale per evitare lo spopolamento di territori fragili.
Sappiamo che per le famiglie spesso la scelta se restare o abbandonare la montagna è condizionata dalla presenza di scuole con un’offerta formativa ricca, innovativa, di qualità; di sicurezza e qualità di servizi e assistenza. Per questo quando abbiamo iniziato a ragionare su questo Progetto di Legge di “Fiscalità incentivante per le aree montane appenniniche svantaggiate”, l’obiettivo è stato proprio quello di mettere a terra le informazioni che abbiamo raccolto in questi anni e creare uno strumento, a partire dagli ambiti più urgenti, per stimolare lo sviluppo economico e contrastare lo spopolamento generando azioni strutturali. L’utilizzo di incentivi fiscali mirati può stimolare investimenti economici e crediamo possa aiutare a trovare soluzioni a questi bisogni.
I benefici fiscali come le esenzioni dalle imposte sui redditi e dall’Irap, l’esonero dai contributi previdenziali per certi contratti di lavoro che riguardano settori fondamentali (scuola, sanità), costituiscono un concreto incentivo a scegliere la montagna per vivere e lavorare con continuità. Nell’ottica di supportare le produzioni e il lavoro sottolineo il valore del provvedimento che introduce l’azzeramento dell’Iva per i prodotti di montagna certificati e il supporto all’imprenditoria montana e al settore agricolo. Per essere sempre più concretamente vicini alle amministrazioni locali chiediamo che le risorse IMU restino in montagna, per garantire i servizi fondamentali alle comunità locali.
In particolare ho contribuito con un emendamento che riveste un’importanza notevole per il settore agricolo. Questo comma prevede che agli imprenditori agricoli, che determinano il reddito ai sensi dell’articolo 32 del DPR n. 917 del 1986, in luogo della deduzione delle spese, sia riconosciuto un credito d’imposta pari al 40% dei costi non dedotti. Questo credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, attraverso il modello F24 presentato tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. L’importanza di questo emendamento risiede nella sua capacità di fornire un sostegno diretto e immediato agli agricoltori, incentivando la continuità e la sostenibilità delle loro attività. È una misura che non solo allevia il carico fiscale, ma promuove anche l’investimento e l’innovazione nel settore agricolo, fondamentale per la nostra economia regionale e per la preservazione del paesaggio e delle tradizioni locali.
Lo sviluppo economico delle aree montane è la condizione indispensabile per garantire la sostenibilità dei servizi pubblici e privati. Un’economia locale fiorente crea le basi per un tessuto sociale dinamico e vitale, capace di attrarre e trattenere popolazione, offrendo opportunità di lavoro e migliorando la qualità della vita. Quando l’economia prospera, i servizi essenziali – come l’istruzione, la sanità e i trasporti – diventano sostenibili e possono essere potenziati, creando un circolo virtuoso di sviluppo e benessere.
Questo progetto di legge non si limita a fornire agevolazioni fiscali per un singolo soggetto, ma abbraccia una visione più ampia di sviluppo integrato; è un intervento organico che mira a creare le condizioni per uno sviluppo duraturo e sostenibile.
I principi ispiratori di questo progetto si basano su solidi riferimenti costituzionali e normativi, tra cui gli articoli 2, 3 e 44 della Costituzione Italiana e l’articolo 174 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. Questi principi ci impongono di agire con determinazione per ridurre le disuguaglianze territoriali e promuovere uno sviluppo economico armonico e sostenibile.