Ho portato il mio saluto all’Assemblea e al presidente Enrico Fermi in occasione del 31° Congresso provinciale Acli:
Oggi qui con voi sento di essere nel mio posto, respiro aria di casa. Sono socio e ho un forte legame con i Circoli di Tiedoli, Belforte e le altre comunità della nostra montagna e soprattutto condivido i vostri valori. In questi anni ho partecipato ai vostri incontri – ricordo quello della scorsa primavera dedicato al tema delle politiche familiari e per la natalità – e ne ho sempre ricavato stimoli e suggestioni importanti da trasferire nel mio impegno in Assemblea regionale.
Penso alle iniziative che abbiamo sostenuto per potenziare le politiche attive per il lavoro e l’inclusione sociale con l’obiettivo di facilitare l’accesso al mercato del lavoro per giovani e donne, anche attraverso incentivi per le imprese che investono in parità di genere e inclusione lavorativa; penso ad esempio alla proposta di costituzione di un fondo regionale per sostenere le piccole e micro imprese nelle sostituzioni delle maternità ed evitare episodi penalizzanti per le giovani donne che decidono di avere figli. E non possiamo più attendere per innovare le politiche migratorie e l’attrattività territoriale, incoraggiando l’insediamento di giovani e famiglie attraverso politiche di accoglienza integrata e sostegno all’abitazione, nonché attraverso la valorizzazione delle competenze e talenti dei migranti.
Ritengo che il vostro ruolo sul territorio sia molto importante: lo è nelal concretezza dei patronati, nei Caf, all’Enaip, il centro di formazione professionale, nei circoli, a servizio e a sostegno delle fasce di popolazione più deboli, sempre con competenza, professionalità e anche pazienza, gentilezza, cortesia e umanità. Ma lo è anche perché Acli è un grande laboratorio di pensiero e perché ha costruito negli anni una rete di associati, militanti, dirigenti, che sono un punto di riferimento per l’intera comunità. Condivido con voi il presupposto che l’analisi della società in evoluzione e dei suoi bisogni debba partire dalla centralità dei valori cattolici per cercare un punto di equilibrio che guardi alle nuove questioni sociali.
Vi auguro un buon lavoro per questo 31° Congresso provinciale in cui oltre a rinnovare le cariche associative, da cui poi scaturirà il nome del futuro presidente e dei delegati al congresso nazionale, vi soffermerete, tutti insieme a riflettere su un tema quanto mai attuale e impegnativo: “Il coraggio della Pace”. Noi cattolici abbiamo il compito di spenderci, in prima persona, ciascuno a suo modo e nel suo ruolo, per costruire un futuro più giusto e solidale per il dialogo e la fratellanza e dove la dignità umana sia al centro di ogni azione.
