Oggi siamo qui in un luogo importante, per un momento importante.
Siamo qui dove è nata la Costituzione, come ci ha insegnato Pietro Calamandrei, membro della Costituente: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati”. Questa di Albareto è la terra di Angela Gotelli, partigiana, anche lei eletta nell’Assemblea Costituente; qui poche settimane fa abbiamo celebrato i caduti per la patria a Cefalonia.
Dopo l’intitolazione della strada di qualche anno fa (aprile 2018) partecipiamo a un’inaugurazione che vuole essere il riconoscimento per il sacrificio di Lino Bottali, onorare la sua memoria e quella di tutti coloro che hanno combattuto per la libertà. La sua storia è incisa nella pietra, per restare, per resistere, per ispirare le generazioni future a difendere i valori per cui lui diede la vita.
Era un giovane ragazzo di queste montagne Lino Bottali, quando dopo l’invasione nazi fascista scelse di unirsi alla resistenza partigiana. Ha combattuto e si è guadagnato la Medaglia di bronzo al valor militare. Catturato fu portato nel carcere di Parma e poi ucciso, con altri 20, nella rappresaglia di Villa Cadè.
Proveniva da una famiglia di ferventi antifascisti, e suo zio era morto combattendo nella Prima Guerra mondiale. Era un giovane Lino Bottali ed è ai giovani che si rivolge ed è ai giovani, soprattutto, che parla questo monumento.
Lino Bottali incarna la passione e la determinazione dei giovani che credono in un futuro migliore, che sognano e che si lanciano verso l’ignoto con coraggio. Rappresenta l’ardore dei cuori audaci: il suo percorso, come una luce illumina la strada ed è di esempio per i giovani.
Per questo l’evento non si fermerà alla giornata di oggi, ma proseguirà in collaborazione con le scuole con l’organizzazione di laboratori didattici e incontri sui temi della pace, della libertà, della democrazia. Perché il testimone di Lino Bottali venga portato avanti.
“Chi crede non muore mai” troviamo scritto qui e infatti non siamo qui solo per commemorare, ma per iniziare un nuovo percorso educativo e duraturo, per promuovere la comprensione e l’importanza di vivere in una società libera, rispettosa dei diritti umani e della diversità di pensiero. Il motto “Chi crede non muore mai” esprime un concetto di immortalità simbolica e spirituale; sottolinea che le idee, le passioni, i valori e gli ideali in cui crediamo profondamente hanno un impatto duraturo, continuano a vivere rappresentano un’eredità indelebile che supera il limite della nostra esistenza fisica.
Il progetto del monumento è il frutto del coinvolgimento di tanti: le famiglie Ferrari Bottali che hanno dato sostegno e risorse (Bottali era lo zio materno di Gabriele Ferrari, il fratello di sua mamma); l’associazione partigiani cristiani che rappresenta un’organizzazione chiave per la connessione storica con il tema della Resistenza – saluto Sandroni e Castagnetti – il circolo culturale il Borgo, e vari istituti scolastici lo Zappa Fermi di Borgotaro, il liceo artistico Toschi, il Gadda di Fornovo, i licei Ulivi e Romagnosi di Parma. Le attività che coinvolgeranno i ragazzi consentiranno di sensibilizzare ulteriormente la comunità e un pubblico più ampio, preservando la memoria del partigiano Bottali e della Resistenza. L’inaugurazione del monumento segna l’inizio di questo percorso e rappresenta un segnale che indica l’impegno a perseguire gli obiettivi nel lungo termine e a mantenere viva la storia e i valori.