Non serve la demagogia e nemmeno cavalcare l’allarmismo. C’è bisogno di politica sanitaria. Lo ha confermato l’Assessore Donini: Non ci nascondiamo i problemi, il tema della riorganizzazione dell’emergenza urgenza, i Pronto soccorsi molto affollati, le lunghe liste d’attesa per visite specialistiche, la carenza di personale. Ricordiamo però che l’Emilia Romagna sta curando l’Italia, molti cittadini vengono nelle nostre strutture ospedaliere, negli hub e noi cercheremo di rendere ulteriormente eccellente una sanità che gode della professionalità di grandi specialisti. E non cederemo sul versante della sanità pubblica. Non abbiamo detto che va tutto bene: l’incontro dimostra che c’è preoccupazione e ci sono criticità che vogliamo affrontare. Un principio fondamentale per tutti noi è che la tutela della salute e la sicurezza dei cittadini non sono derogabili. Questo è il punto di riferimento nostro e della Regione Emilia Romagna. In questi anni abbiamo sempre tenuto alta l’attenzione sul tema della sanità, abbiamo spronato tutti i Governi, perché, sono ormai anni che gli investimenti sulla Sanità pubblica sono stati tagliati. L’Assessore Donini ha confermato che i 3 ospedali pubblici della Provicnia di Parma non si toccano, saranno anzi potenziati e ha annunictao una Proposta di legge di iniziativa regionale per sensibilizzare il Parlamento a fare scelte coerenti e a finanziare adeguatamente la Sanità pubblica.
Per un certo periodo, ante Covid, si è parlato di costruire un nuovo polo ospedaliero. La pandemia ha cambiato molte cose. Non vuole essere una scusa, ma una constatazione della realtà. Oggi questa prospettiva è lontana e quindi gli investimenti strutturali voluti dalla Regione Emilia Romagna, in questi anni si sono rivelati strategici e vincenti. Penso, per fare un esempio, alle opere di potenziamento proprio di recente finanziate. Quello che immaginiamo per Borgotaro è un ospedale strategico, dinamico, che deve essere caratterizzato da una forte capacità di reazione autonoma, capace di dare risposte alle esigenze del territorio seppur ben integrato con gli altri poli di eccellenza provinciale. Se ragioniamo di Sanità dobbiamo anche guardare alla cosiddetta “sanità territoriale”, quella più vicina alle persone, in particolare le categorie fragili. E qui i dati sono chiarissimi: L’Emilia Romagna è la Regione che ha più investito in Italia in case di comunità. Anche sul nostro territorio. E altre sono in programma. A questo proposito ho firmato una Risoluzione proprio nei giorni scorsi, insieme a tutti i colleghi del PD in consiglio regionale perché i ritardi nell’attuazione delle misure del PNRR non ci facciano correre il rischio di veder annullati i progetti di realizzazione delle case della salute previste. Su questo tema deve mantenersi un’attenta presenza del controllo politico: la sanità territoriale è quella che più di altre ha un diretto impatto sulle famiglie, sulle scuole, sui servizi sociali dei comuni, sulle CRA per anziani.