Abbiamo approvato in Assemblea una risoluzione aderendo alla campagna “Safe Place for Women” (Luogo sicuro per le donne). Il gruppo PD ha aderito con convinzione.
La Regione Emilia Romagna si impegna quindi
– ad adottare, conseguentemente, politiche che, da un lato, garantiscano la sicurezza delle donne e, dall’altro, sanzionino espressamente qualsiasi forma di violenza di genere, assicurando il pieno ed equo coinvolgimento delle donne nel corso di tutto il processo, attraverso azioni volte a:
– a garantire un accesso diretto e ininterrotto a servizi di sostegno specializzati, sicuri e completi per le vittime di violenza di genere, comprese le violenze domestica e sessuale;
– a garantire la rapida reazione dei servizi competenti per la registrazione e la gestione non discriminatorie degli episodi di violenza di genere e a prevedere misure per la protezione efficace e immediata delle vittime e dei loro figli;
– a fornire una formazione in materia di sensibilità alla dimensione di genere con il coinvolgimento del personale di polizia, delle pubbliche amministrazioni e dei centri di accoglienza specializzati, compresi i ricoveri e i rifugi, per le donne vittime di violenza di genere, dando priorità assoluta, per tale formazione, al personale dei servizi di primo intervento;
– a raccogliere dati amministrativi sulle violenze commesse dai partner e sugli omicidi di donne e ragazze per motivi legati al genere (femminicidi) al fine di contribuire a prevenire e combattere questi fenomeni;
– ad applicare una politica di radicale contrasto nei confronti della pubblicità sessista, anche negli spazi pubblici e sui trasporti pubblici, in quanto tale pubblicità rafforza e diffonde dannosi stereotipi di genere;
– a prendere sistematicamente in considerazione le esigenze di sicurezza e le altre necessità delle donne nel decidere in merito alle misure di bilancio relative a servizi pubblici quali l’illuminazione pubblica e i trasporti pubblici e alle risorse dei servizi sociali che si occupano delle vittime di violenza di genere;
– ad organizzare programmi di istruzione/formazione e/o presentazioni nelle scuole e nelle università per accompagnare i programmi di studio in materia di educazione relazionale e sessuale e per sensibilizzare i minori, fin dall’inizio dell’età scolare, riguardo agli effetti delle molestie e della violenza di genere;
– a vigilare costantemente e sollecitare sanzioni immediate per i casi di tratta di esseri umani e per le pratiche esiziali per donne e ragazze (mutilazione genitale femminile, matrimoni precoci e forzati, sterilizzazione forzata);
– a vigilare costantemente e applicare un radicale contrasto nei confronti di qualsiasi forma di violenza di genere online;
– a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere attraverso campagne di comunicazione volte, tra le altre cose, a informare le vittime sull’ubicazione dei servizi di sostegno e sulle modalità di accesso a tali servizi, facendo della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (che ricorre il 25 novembre) il momento culminante di tali attività di sensibilizzazione;