Ho relazionato in Assemblea in occasione dell’approvazione del Progetto di Legge che introduce alcune modifiche alla legge regionale 13/2004 relativa alla partecipazione della Regione Emilia Romagna alla Fondazione Italia-Cina. Si tratta di variazioni che consentono di completare il percorso di integrazione tra la Fondazione (FIC) e la Camera di Commercio Italo-Cinese (CCIC).La denominazione sociale diventa quindi “Italy China Council Foundation” (in sigla ICCF ETS). Si interviene anche sugli scopi della Fondazione confermandone il carattere della utilità generale e senza scopo di lucro con l’obiettivo di migliorare i rapporti tra Italia e Cina, nel rispetto dei rapporti internazionali esistenti, promuovendo i rapporti economici, perseguendo finalità culturali, formative, sanitarie, scientifiche e artistiche e attuando gli interventi stabiliti dallo Statuto.
Non solo modifiche di forma ma anche di sostanza: abbiamo ben presente quello che rappresentano le relazioni internazionali per l’economia della Regione, soprattutto in riferimento all’import-export e la loro incidenza sul PIL regionale. La collaborazione è finalizzata allo sviluppo dei rapporti economici, commerciali, industriali, agricoli, finanziari e culturali e allo scambio istituzionale. Sempre più servizi di qualità per le nostre imprese e in generale per l’import-export emiliano romagnolo con il colosso asiatico.
Ho sottolineato l’importanza di questo passaggio: oggi la Fondazione può vantare un network internazionale di circa 400 associati composto da importanti realtà imprenditoriali nonché da istituzioni pubbliche; sia italiane che cinesi, con un giro d’affari di oltre 70 miliardi di euro. Stare in queste fondazioni significa avere relazioni con grandi realtà istituzionali pubbliche e imprenditoriali e professionali private.