27 gennaio, Giornata della Memoria. Un tempo per ricordare, per farci testimoni, per rinnovare la scelta dei valori che vogliamo perseguire nella strada della nostra convivenza civile. Quest’anno ho partecipato all’inaugurazione delle pietre d’inciampo, prima a Borgotaro, poi a Parma. Nelle pietre posizionate davanti al Palazzo Municipale di Borgotaro che ora dialogano idealmente con il gonfalone su cui è appuntata la Medaglia d’Oro ci sono piccoli sanpietrini sui quali sono incisi i nomi di Bartolomeo Leonardi, Dora Klein e Giovanni Brattesani. Un pezzo di storia del nostro paese, che ci parla di persone che per un tempo hanno vissuto tra noi e poi sono stati portati via, strappati dalle loro case. Le pietre ci daranno l’occasione per conoscere altre storie, per diventare anche noi testimoni di quel che è stato. Perché come ci dimostrano tante notizie di cronaca non dobbiamo mai abbassare la guardia. È stato un momento molto emozionante; partirà un progetto di ricerca che coinvolgerà i ragazzi delle nostre scuole; chi passerà in piazza Manara non potrà non inciampare in questi nomi. Le pietre d’inciampo sono nate proprio per questo: un ostacolo sul cammino, un intoppo che ci fa fermare. A Parma abbiamo incontrato le storie di Aristide Zanacca, Ferdinando Vignali, Guido Toscani, Eugenio Frigeri, Enzo Dall’Aglio. Cinque nomi, sui quali abbiamo inciampato. E poi ancora Giovanni Figoni, Aldo Colla, Aldo Mossini, deportati o internati, a cui il Prefetto di Parma ha consegnato la medaglia d’onore alla memoria in una solenne e toccante cerimonia alla Casa della Musica. In questa occasione è stato proiettato un bellissio ed emozionante documentario che ricostruisce la “Parma ebraica”. Una giornata che ci lascia tanto e ci consegna il compito di rinnovare la promessa solenne di difendere e custodire i valori della democrazia.
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