Laboratori artistici e di canto corale, attività ludico espressive e progetti per sostenere l’integrazione tra culture: grazie ai finanziamenti regionali per le pluriclassi in montagna, l’offerta educativa si è arricchita di proposte nuove che in territori fragili era difficile sperimentare. Ho fatto visita insieme all’Assesora Paola Salomoni alla scuola di Palanzano per toccare con mano il fermento creativo di questa realtà che ha beneficiato dei fondi del bando regionale per le pluriclassi. A un anno dal convegno che si è svolto proprio in alta Val Parma si è generato il progetto che oggi è attivo e ha portato alla realizzazione di un modello che fa bene alle nostre scuole e alle nostre comunità. La strada fin qui l’abbiamo percorsa insieme con una straordinaria alleanza educativa tra le istituzioni, le amministrazioni locali, gli insegnanti, le famiglie.
A testimoniare il valore che la scuola riveste nelle comunità di montagna sono intervenute Marinella Vicini vice sindaco di Palanzano e l’assessore Silvia Franzini, motore e anima del pensiero sulle pluriclassi dell’intero territorio. A lei si deve l’organizzazione del convegno, del primo tavolo di lavoro intercomunale e l’opera di coordinamento per la presentazioni dei bandi degli altri 3 comuni del parmense. Con loro Caterina Pezzoni capogruppo di minoranza, il sindaco di Tizzano Amilcare Bodria e l’assessore Michela Zammarchi, il vice sindaco di Corniglio Matteo Cattani, la dirigente Marianna Rusciano e, assente giustificato, il sindaco di Palanzano Ermes Boraschi che in questi mesi ha sempre sostenuto i passaggi del progetto. Dalle loro parole è emersa la strenua volontà di proteggere le scuole che rappresentano l’esperienza viva di un territorio e da lì partire per mettere le basi del futuro.
La sperimentazione che la Regione aveva avviato ha dato risultati molto positivi e con l’anno scolastico in corso l’impegno si è esteso coprendo le richieste di tutte le scuole di montagna. Le piccole scuole non ci parlano solo di emergenza: sono realtà con alcune problematiche ma anche con molte ricchezze da riconoscere e valorizzare, al di là dei semplici dati numerici. Il setting nelle aule ha consentito di lavorare con piccoli gruppi creando un modello di classe eterogena che dà buoni frutti. Il sostegno regionale risponde a bisogni veri. Questa misura merita di avere garantita la continuità nei prossimi anni.