Sono già trascorsi due anni dalla mia elezione in Consiglio regionale e non c’era mai stata l’occasione per riunire gli amici che mi hanno sostenuto con fiducia fin da quando è iniziato questo impegno. Con emozione e con grande gioia ho avuto il piacere di ritrovarvi, numerosi, e di confrontarmi con voi per un primo bilancio e per pianificare e identificare le priorità dei prossimi anni di mandato.
Con molti di voi sono continuati i contatti, le tefonate, i messaggi, ma rivedervi tutti insieme ha avuto davvero un altro, più intenso, sapore.
Vi ringrazio di cuore uno a uno perché mi siete stati vicini condividendo lo spirito di un’impresa che avete vissuto come se fosse anche vostra. Correre per l’Emilia-Romagna per me ha significato portare avanti l’esperienza di amministratore locale, impegnato nell’associazionismo e nel volontariato di una piccola comunità, allargando poi lo sguardo all’intero territorio della provincia e alla città di Parma.
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La pandemia ha dimostrato che quando si diceva che la Sanità pubblica in Emilia Romagna era un’eccellenza non erano solo parole.
Straordinaria è stata la capacità del sistema di reagire, di organizzare, di inventare soluzioni.
Grazie agli operatori prima di tutto – alcuni sono anche qui presenti, alcuni sono stati eletti – alla loro disponibilità e abnegazione che è andata “oltre l’orario”, ma anche grazie a una sorta di “comune sentire” a tutti i livelli che ha fatto sì che ciascuno fosse spinto a dare il meglio di sé.
La Regione si è impegnata mettendo in campo cifre da record per la sanità e cercando di veicolare i ristori per attività che hanno sofferto moltissimo, perché davvero nessuno restasse indietro.
Questa esperienza ha aperto una discussione importante sul tipo di sanità e di sistema che vogliamo e di cui c’è bisogno.
Non dimentichiamo le criticità, la carenza di personale o la battaglia che la Regione porta avanti con il Governo centrale perché vengano riconosciute al sistema le risorse adeguate.
Su questi temi mi sono speso con provvedimenti concreti.
Nel rispetto dei valori in cui credo e mi sono formato, come persona e come scuola politica
E qui ricordo i fondi per le famiglie numerose o per chi ha ragazzi con disabilità per esempio 400.000…euro, l’associazionismo sportivo, il terzo settore….
L’ultimo in ordine di tempo il mese scorso quando ho depositato un’interrogazione finalizzata alla tenuta del sistema sanitario di Parma, affinché fosse convocato un tavolo di confronto con le OOSS e le dirigenze delle due aziende sanitarie per individuare e definire linee concrete per la risoluzione dei problemi del deficit di personale e di fondi.
Altro tema importante l’unificazione delle due aziende sanitarie; positiva la nomina di Massimo Fabi nel duplice ruolo di commissario e direttore
ATTIVITÀ
L’attività in Assemblea non si è mai fermata.
Sono Componente della Commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali, della Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità e della Commissione Politiche Economiche.
Ho tradotto le esigenze del nostro territorio in atti di indirizzo che mi hanno permesso di portare all’attenzione di tutti le vostre sollecitazioni.
Nel 2020:
Ho presentato 102 oggetti Assembleari:
25 Interrogazioni a risposta scritta di cui 5 quale primo firmatario
3 Interrogazioni a risposta orale in Commissione
5 Interrogazioni di attualità a risposta immediata di cui 1 come primo firmatario
54 Risoluzioni di cui 1 quale primo firmatario
15 Ordini del giorno di cui 1 quale primo firmatario
Nel 2021:
Ho presentato 155 oggetti Assembleari:
61 risoluzioni di cui 3 quale primo firmatario;
64 interrogazioni di cui 12 quale primo firmatario;
12 question time di cui 1 quale primo firmatario
17 ordini del giorno di cui 2 come primo firmatario
1 progetto di legge
Tanto lavoro, con il gruppo e anche con la minoranza in particolare quando si è trattato di temi inerenti Parma e il suo territorio.
Ho scelto di dedicarmi a conoscere a fondo il nostro territorio provinciale, in particolare le aziende, le attività produttive, le associazioni, un tessuto sorprendente di iniziative e di ricchezza umana.
Alcuni nuovi amici sono qua questa sera.
Per svolgere al meglio il ruolo è necessario macinare chilometri – siamo a quota 80.000 nel 2021 e nel 2022 sono già a 47.000, forse batterò il record –
Sono il consigliere che abita più lontano da Bologna.
Muoversi per comprendere i problemi, le difficoltà, ma anche valorizzare e far conoscere le tantissime eccellenze e opportunità.
Ho toccato tutti i Comuni della Provincia. Quasi tutti, manca Monchio…
Ho conosciuto realtà nuove:
Neviano ad esempio, con i suoi caseifici,
oppure Bardi…
Roccabianca
e in città quella bellissima esperienza che è Villa Ester la Casa di quartiere in Oltretorrente, nella quale quando passo mi fermo a scambiare due parole con chi c’è.
Invito anche a voi a farci un salto: Lì si tocca concretamente cosa si intende per spazio “Aperto” e accogliente
A Bologna ho cercato di portare queste voci, anche quelle delle realtà più piccole, di creare collegamenti e relazioni.
Ho attivato canali diretti con i sindaci e i consiglieri comunali.
Molte interrogazioni nascono da loro, da voi, dal territorio.
Questo scorcio di legislatura in Regione ha portato alla stesura di documenti strategici e di lungo respiro come il Patto per il Lavoro e il Clima.
I singoli provvedimenti adottati nei diversi ambiti hanno preso forma tenendo in considerazione questo orizzonte cruciale.
Importante anche la programmazione pluriennale per intercettare i fondi europei e indirizzarli su investimenti nei settori chiave, per l’innovazione, la sostenibilità e la buona occupazione.
E non passa giorno in cui io non incontri, prenda contatto o organizzi una visita a qualche realtà della provincia di Parma – impresa, start up, azienda agricola o associazione – che ha partecipato a un bando regionale e ha ottenuto un finanziamento per un progetto di ricerca, di crescita, di creazione di nuova occupazione. Ciò dimostra che c’è grande sintonia tra le strategie espresse nei programmi regionali e i modelli di sviluppo che le singole realtà di Parma perseguono.
Ma non possiamo fermarci qui.
Voglio raccontarvi di una start up che non avendo ottenuto il finanziamento dalla banca ha dovuto rinunciare al contributo di 150.000 Euro.
Casi come questo non devono più accadere.
Segnalo infine una legge sulla quale ci sono molte aspettative.
Si tratta di quella che norma le Comunità Energetiche Rinnovabili: per produrre energia pulita la Regione rilancia puntando sulle azioni collettive, fa squadra.
Su questo tema dobbiamo lavorare molto come Partito e come gruppo
MONTAGNA
Ci sono qui molti amici delle “terre alte”. Il luogo dove sono nato e cresciuto, la mia storia.
Il recupero del divario territoriale – non solo montano, ma anche della Bassa, come ricordava sempre l’amico Massimo Iotti a cui va il mio pensiero con affetto – è un nostro obiettivo prioritario ed è insieme il terreno decisivo per vincere le sfide dei prossimi decenni.
Oggi le specificità, le vitalità, le opportunità, le azioni pubbliche e collettive che riguardano la periferia sono un lungimirante e produttivo investimento per tutto il sistema regionale.
Per questo, per costruire un nuovo equilibrio tra città e aree marginali occorre che l’intervento pubblico sia premiante: dove si concentrano diseguaglianze e disagi, bisogna invertire la tendenza e soprattutto lo sguardo.
Cito allora quella che secondo me è una grande conquista: ogni bando, azione di sostegno e rilancio, che riguarda accessibilità, mobilità, servizi, sanità, agricoltura, lavoro, scuola, digital divide, boschi e green economy, investimenti produttivi, commercio, urbanistica, turismo, cultura, energia, rigenerazione, prevede “quote aggiuntive” destinate specificamente alle terre alte e aree interne.
Mi piace qui evidenziare il rapporto speciale instaurato con gli amici del Comune di Bore. Una realtà piccola, che non conoscevo, che sta soffrendo un’amministrazione leghista.
Stiamo lavorando anche lì per costruire un progetto e una squadra per riconquistare il Comune.
Un’operazione politica importante
Dal piccolo al grande, con le menti di tutti, le idee di tutti; è la visione che ci siamo dati, a Parma e in Regione.
GUERRA UCRAINA
Le nostre azioni oggi si calano in un contesto di gravissime tensioni internazionali.
Sono fiero di questa nostra Europa capace di essere protagonista e delle azioni che è riuscita pur con difficoltà a parlare con una sola voce.
Innanzitutto nella solidarietà al popolo dell’Ucraina e unità straordinaria nel segno dei valori nei quali siamo cresciuti: oggi c’è in gioco l’anima dell’Europa.
L’Emilia Romagna è stata pronta a fare la sua parte garantendo prima di tutto l’accoglienza dei profughi.
Abbiamo fatto vedere di cosa siamo capaci, là in Ucraina e da noi.
Parma e il suo terzo settore si sono distinti come sempre.
COSA FARE DA QUI IN AVANTI?
La strategia migliore lo sapete è quella del gioco di squadra.
Insieme si va lontano.
Così arriviamo all’altro obiettivo di questo incontro.
Recuperare occasioni di confronto, per allargare il gruppo, per raccogliere nuove idee e suggestioni.
Parto da voi che con me avete già condiviso un pezzo del cammino, per progettare il lavoro dei prossimi 2/3 anni, in cui io auspico una sempre più stretta relazione tra la città e il territorio della provincia.
Intanto Parma: domenica speriamo che dopo 24 anni il PD torni al governo della città.
Ringrazio particolarmente chi in questi anni ha tenuto alta la bandiera del Partito Democratico in Consiglio comunale: Giorgio Pagliari, Carla Mantelli, Gabriele Ferrari, Franco Torreggiani e il gruppo di minoranza uscente Lorenzo, Caterina, Daria e Sandro che, come ho detto in altre occasioni è quello che più di tutti si è fatto carico del peso di questa alleanza.
E oggi grazie all’apporto di Michele Guerra ha trovato l’energia per fare gol.
MICHELE GUERRA
In questi anni ho imparato a conoscere Michele Guerra, il “nostro” candidato sindaco. Ci siamo incontrati e abbiamo scambiato idee in molte occasioni intorno al progetto di Parma capitale della cultura.
Lo stimo molto.
Il risultato del primo turno elettorale ci dà grande soddisfazione e conferma il lavoro responsabile del Partito Democratico per comporre un progetto che includesse anime ed esperienze diverse.
Un circuito di fiducia che ha prodotto una squadra molto più forte delle singole voci di partenza e che ha trovato in Michele Guerra il profilo giusto per guidarla e per governare il cambiamento.
Con la stessa tensione e la stessa forza stiamo affrontando questi giorni per sperare in un grande secondo tempo.
Grazie a chi ha corso con entusiasmo. A chi ce l’ha fatta e a chi no. Alcuni sono qui. A tutti chiedo di continuare a far parte del nostro progetto di centro sinistra. Non fermiamoci.
Abbiamo i futuri appuntamenti elettorali e possiamo completare e chiudere la filiera Parma: la città, la Regione, regionali, Roma e l’Europa.
Abbiamo bisogno di rappresentanza a tutti i livelli.
CONCLUSIONI
Adesso vi passo la palla. Vi chiedo di continuare insieme.
Quando ho iniziato il percorso sono stato fortunato perché ho avuto maestri generosi e capaci, che mi hanno trasmesso il valore della responsabilità del fare politica e da loro ho imparato molto.
La mia scuola politica è stata di grande
Tra i miei punti di riferimento cito con piacere l’esempio di Carlo Buzzi di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, e di Andrea Borri parlamentare e mai dimenticato presidente della Provincia al quale si deve la ripartenza dell’idea di riequilibrio territoriale.
I prossimi anni possiamo e dobbiamo costruirli insieme tenendo come riferimento le nostre radici e la cultura della nostra terra, quella dove si lavora e non si lascia indietro nessuno e che oggi ha portato Parma e l’Emilia Romagna tra le aree più prospere d’Europa.
Simbolicamente, per abbracciarvi tutti, saluto chi è qui e arriva dall’altra parte del mondo, Giancarla e Fabio da Sidney.
Loro rappresentano un altro mattone fondamentale della storia della nostra terra: il rapporto vero, stretto, fraterno con le comunità emigrate all’estero, i nostri primi ambasciatori nel mondo del “Made in Parma”.
Proprio in questi giorni il presidente Bonaccini ha compiuto una missione negli Stati Uniti per stipulare accordi, per rafforzare queste relazioni nell’ottica di sviluppo dei settori strategici per le manifatture della nostra Regione, food, meccanica, università, sanità.
La dimostrazione che noi crediamo a una Emilia Romagna nel mondo.
Parma e il suo territorio sono pieni di risorse, capacità, intelligenza, cultura, settori produttivi all’avanguardia che dialogano con altre realtà europee e mondiali.
Molto importante.
Il 18 luglio verrà ufficialmente presentata FoodER, l’Università internazionale del cibo, una infrastruttura diffusa nel campo dell’alta formazione e della ricerca nel settore agroalimentare.
Un’esperienza unica al mondo, un investimento per creare lavoro di qualità, attrarre talenti internazionali, stimolare la crescita delle filiere produttive, promuovere la nascita di start-up tecnologiche e l’incremento della ricerca.
E Parma, grazie anche al lavoro del rettore Paolo Andrei sarà il soggetto capofila.
Credo che su questo dovremo continuare a puntare: infrastrutture di qualità, investimento sul patrimonio culturale, sulla ricerca e sul nostro capitale umano e una decisa svolta per migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente.
Dovremo confrontarci, finalmente tutti insieme e “DECIDERE” le priorità.
La nostra indecisione è stata l’alibi per altri per decidere al posto nostro. Lasciandoci a recriminare.
Abbiamo dimostrato di poter cambiare passo di avere capacità e coraggio.
So di poter contare su di voi.
Voi sappiate che io ci sono e ci sarò.