La Scuola primaria di Basilicanova è stata intitolata a Silvia Ruotolo, vittima in un agguato di camorra a Napoli: una mamma uccisa a soli 39 anni l’11 giugno 1997. La cerimonia ha concluso una settimana di iniziative dedicate ad approfondire la tematica della legalità e rientranti nell’Accordo di programma per la realizzazione del progetto “Montechiarugolo: una stazione lungo il percorso di cittadinanza legale”, siglato nel 2020 tra il Comune e la Regione Emilia Romagna.
È stata scoperta la targa commemorativa a ricordo della giovane mamma, alla presenza dei referenti delle associazioni locali che operano e si mobilitano per fare formazione sull’antimafia.
Il mio intervento:
Vi ringrazio per questo invito in un’occasione così solenne, per la vostra scuola e la vostra comunità. Scopriremo una targa con un nome: questo semplice gesto comprende e svela alcuni dei valori fondanti del nostro vivere insieme, l’identità, la memoria e la legalità.
Oggi la vostra bella scuola avrà il suo nome: Scuola Silvia Ruotolo e quando lo pronuncerete vi ricorderete di questo momento e di lei, di Silvia e di quello che la sua storia ci racconta e ci insegna. Il nome di Silvia Ruotolo ci dice che quando in un territorio non ci sono regole, quando è la violenza ad essere padrona del campo, siamo tutti in pericolo, anche le mamme, anche i bambini.
Ma noi, tutti noi, possiamo fare qualcosa: i nomi non sono attribuiti alle cose per puro caso o convenzione, ma hanno un rapporto profondo con le cose stesse e ci impegnano ad agire in una direzione precisa. Il nome della vostra scuola ci assegna un compito importante: imparare dai momenti tragici e dolorosi per far crescere grandi speranze civili.
La lotta alla mafia si può fare anche a scuola; i percorsi dell’educazione alla legalità che la nostra Regione promuove e sostiene, la cultura delle regole e il senso di appartenenza alla comunità sono essenziali per la formazione dei futuri cittadini. La scuola, gli insegnanti, le famiglie, le istituzioni, possono produrre un modello positivo di società e comportamento: in questo nome che avete scelto avete indicato la prospettiva, il riconoscimento di valori comuni, molto concreti, il cui rispetto costituisce la base per la costruzione di una cittadinanza attiva e impegnata nella lotta a ogni forma di reato. Proteggere e trasmettere questi principi è un compito sfidante: fin da bambini è importante sviluppare il senso etico e il rispetto per le regole e le leggi, apprendere l’importanza della responsabilità a partire dai piccoli gesti.
E far crescere la consapevolezza che condizioni come dignità, libertà, solidarietà, sicurezza non possano considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette.