Ho sottoscritto un’interrogazione finalizzata ad accompagnare lo sport verso la transizione energetica anche per far fronte al caro bollette. Dobbiamo guardare avanti cercando nuove forme per estendere il bonus 110% agli impianti sportivi per renderli autosufficienti dal punto di vista energetico. Il caro energia oltre a essere insostenibile per le piccole medie imprese e le famiglie a basso reddito, aggrava pesantemente anche la situazione finanziaria degli impianti sportivi. Ci arriva dalle associazioni che fanno sport di base un coro di appelli. Questo settore è stato molto colpito dalla pandemia e molte realtà, piscine e impianti, rischiano la chiusura. Perdere questi importanti luoghi di aggregazione avrà ricadute anche sulla salute fisica in particolare dei più giovani. Perché sport è salute e socialità. Gli impianti sportivi sul nostro territorio sono spesso di proprietà pubblica e vengono concessi in gestione a soggetti privati e all’associazionismo sportivo che, anche sostenendo i costi delle utenze, svolge un servizio di interesse generale. Dalla situazione attuale emerge con forza la necessità di nuove forme di approvvigionamento e gli impianti sportivi potrebbero rappresentare siti idonei su cui installare impianti per la produzione di energia sostenibile e verde. L’interrogazione ha chiesto all’assessore e alla Giunta di far sì che la Regione Emilia-Romagna si faccia parte attiva sul tema in sede di Conferenza Stato-Regioni e sostenere l’ampliamento del “bonus 110 per cento” agli interi impianti, oltre al ricorso alle tariffe energetiche riservate alla pubblica amministrazione per gli impianti sportivi pubblici affidati in concessione.