Dopo un mese dalla prima alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna nei primi giorni di maggio e a oltre 3 settimane dal nubifragio che ha devastato in particolare le province di Ravenna, Forlì, Cesena e Bologna continua l’attività di assistenza alla popolazione Le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi sono 826 di cui 73 minori: 412 nella provincia di Ravenna, 254 in quella di Forlì-Cesena, 159 nella Città metropolitana di Bologna e una sola persona in carico nella provincia di Ferrara.
Restano 726 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione, di cui 316 in modo parziale e 410 totalmente.
Il quadro più aggiornato disponibile della situazione frane conta al momento 936 frane principali.
Il 30 maggio scorso c’è stata la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha esortato tutti a stringersi nel comune obiettivo della ripartenza e ha salutato la popolazione, i rappresentanti delle istituzioni e i tanti volontari: «Ho visto tante ferite del territorio, serve coraggio e decisione. Questo è un momento impegnativo, difficile – ha detto – ma questa terra si rialzerà».
1.467 sono i volontari di Protezione civile impegnati al momento per affrontare le conseguenze dell’emergenza: 570 provengono dalle organizzazioni nazionali di volontariato, 305 dall’Emilia-Romagna e 592 dalle colonne mobili di altre Regioni.
Considerando anche le 75 unità tra personale tecnico, amministrativo e di polizia locale provenienti dalle amministrazioni di Bari, Firenze, Genova, Milano, Roma, Venezia, Parma, Castelbaldo (Pd) e dislocate attraverso l’Associazione nazionale Comuni italiani a supporto dei comuni alluvionati, gli operatori sul campo arrivano a 1.542 unità.
Sono rientrati in questi giorni, dopo aver effettuato il primo soccorso gli ultimi volontari europei attivati nell’ambito del meccanismo europeo di mobilitazione (Dipartimento nazionale di Protezione civile), provenienti da Slovacchia e Belgio.
Parma è stata in prima linea fin dalle prime ore. Con le squadre dei Vigili del Fuoco, con i volontari organizzati dal coordinamento provinciale di Protezione civile, nella gestione delle cucine mobili, dal servizio agli approvvigionamenti.
Parma è stata generosa, con i volontari che sono partiti per aiutare la popolazione a spalare il fango, con le persone che si sono impegnate nella raccolta fondi e attivando raccolte di indumenti e beni di prima necessità e con le aziende che hanno donato prodotti alimentari. è di questi giorni al notizia della straordinaria donazione del gruppo Barilla che ha destinato 1 milione di Euro alla ricoìstruzione di strutture sportive e di socialità nei comuni più colpiti del ravennate, Conselice e Sant’Agata sul Santerno.
Impegnati in questa impresa solidale anche tutti i comitati comunali di Protezione civile, gli alpini, la Croce Rossa, le Pubbliche Assistenze, il Seirs, i Vigili del Fuoco.
Ringrazio tutti loro e in particolare gli amici Stefano Camin, Gianpaolo Zucchi e Mirco Carretta, di cui conosco la dedizione, la grande professionalità e capacità organizzativa, l’impagabile umanità.